domenica 12 aprile 2009

La Guerra contro la Mano Rossa

Nei secoli seguenti la caduta di Rhestilor, le aride e spoglie Montagne Fumanti divennero la casa di una dozzina di tribù di goblinoidi. Questo forzò i viaggiatori a compiere lunghi giri per evitare le colline infestate, ma a parte questo e qualche sortita sanguinosa le tribù non portarono altri fastidi alle città della valle.

Finché ottant’anni fa un giovane guerriero hobgoblin, con una discendenza draconica, scopri le antiche rovine del Santuario di Tiamat, sepolte sotto le Montagne Fumanti. Azarr Kul abbandonò la fede in Maglubiyet e dedicò se stesso alla Regina dei Draghi Cromatici nell’intento di far abbracciare la sua fede a tutte le tribù. Diventando sempre più potente, Azarr strinse un patto con un drago blu, assieme al quale riuscì a sconfiggere ed assoggettare tutti gli altri capi tribù convertendoli in fanatici seguaci di Tiamat. Dominatore incontrastato dei territori dei goblinoidi Azarr puntò la sua attenzione verso le città della Valle di Elsir. Adottato lo stemma della mano rossa, un antico simbolo di Tiamat, l’autoproclamatosi Signore dei Draghi assieme ai suoi fanatici seguaci iniziò l’avanzata verso la valle, marciando da prima attraverso la Foresta Stregata per piombare di sorpresa sui primi insediamenti umani.

Nella foresta, per la precisione al Forte Vrath, il suo esercito si imbatté in una banda di valorosi combattenti, che vedendosi in netta inferiorità ripiegarono per dare l’allarme e cercare di rallentare l’avanzata del grande esercito. Riuscirono nel loro intento distruggendo il Ponte del Teschio, ma questo rallentò solo di qualche giorno la marcia dell’esercito che arrivò nella valle seminando morte e distruzione, radendo al suolo fattorie e piccoli villaggi. Il manipolo di eroi nel frattempo riuscì a stringere alleanze tra gli umani della valle e i nani e gli elfi che abitavano le montagne e le foreste vicine, in modo da formare una valida opposizione all’esercito di Azarr Kul. Riuscirono anche ad eliminare alcuni dei luogotenenti dell’esercito nemico e a far ritirare alcuni potenti alleati del Signore dei Draghi.

L’esercito nemico, però, arrivò alle porte di Brindol, la prima cittadina fortificata sul suo camino, dove si erano riunite le forze alleate di umani, nani ed elfi e dove probabilmente si sarebbero decise le sorti dell’intera Valle di Elsir. La battagli durò tre giorni, e quando tutto sembrava dover volgere al peggio, gli eroi ribaltarono le sorti del conflitto uccidendo il generale nemico e il suo dragone rosso. L’esercito invasore senza una guida venne facilmente messo in fuga dalle restanti truppe dell’alleanza e gli stessi eroi inseguirono il Signore dei Draghi fin dentro il suo covo, il Santuario di Tiamat, e lo uccisero.

I goblinoidi, privati della forte ed assoluta autorità del loro capo, ricominciarono a darsi battaglia l’un l’altro e vennero ricacciati sulle Montagne Fumanti; gli eroi vissero per un breve periodo a Brindol, prima di ricominciare il loro viaggio per il mondo; gradualmente la popolazione della valle ritorno ai propri villaggi e li ricostruì, gli elfi tornarono nei loro boschi e i nani che non fecero ritorno sulle montagne si stabilirono nelle colline a sud della valle.

Sono passati quarant’anni dalla grande battaglia di Brindol, oggi la guerra contro la Mano Rossa non è altro che una storia per spaventare i bambini, un museo in città e un giorno di festa da passare all’aria aperta con i propri cari.

Tutto è in pace. Almeno fin’ora…

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